Ogni persona tende a essere in tendenza con i dettami della moda. Però può capitare che quanto è ritenuto glamour perché diffuso dai giornali, poco si adatti alle nostre fattezze, al nostro spirito, alla nostra personalità. Ognuno di noi può creare il proprio stile. Come? Vediamo.
Prima di tutto, avere stile significa non conformarsi a quel che fanno tutti. Significa analizzare il proprio corpo e la propria personalità e scegliere quel che più è in linea con noi stessi. Stile è un insieme di codici che determinano un’estetica precisa.
Esempio: lo stile anni Cinquanta. Cosa significa? Prendere alcuni codici precisi (la gonna ampia a vita stretta, il maglioncino stretto, le decolletées, i capelli corti e gonfi, ecc) e adattarli all’epoca in cui si vive e al proprio gusto.
Le persone di stile si riconoscono perché scelgono un binario estetico preciso e lì si collocano. Va il maculato? Se non rientra nel loro binario, non lo scelgono! O lo adottano in minima parte, magari un accessorio, senza che interferisca con il loro mondo più di tanto.
Spesso le donne cambiano stile a seconda di ciò che viene proposto nei negozi: anni Sessanta, rock, concettuale, mini, midi, maxi, ecc… Avere stile significa importare, certo, quel che la moda suggerisce, ma adeguandolo a quel che noi abbiamo scelto. Con coerenza.
Ecco la prima cosa da fare: mettetevi davanti a uno specchio intero e analizzate il vostro corpo con sincerità. Punti di forza, aree da coprire, aree da evidenziare. Colore della pelle, dei capelli, toni che vi “accendono” e toni che vi spengono.
Quindi, tracciate un’immagine di donna “ideale”, quel che si confà alla vostra personalità. Come siete? Romantiche, spartane, sobrie, eccentriche, esibizioniste, sensuali, sportive, vamp… analizzatevi bene e immaginate come vorreste porvi agli occhi del mondo.
Vestendoci, comunichiamo agli altri ciò che siamo. Esprimiamo la nostra interiorità. Quindi è bene dare un messaggio corretto e non alterato! Se il vestitino ad A anni Sessanta su di noi produce l’effetto “sciura” o mortifica un paio di cosce un po’ “forti”, non scegliamolo! Anche se va di moda!
Lo stile si crea scegliendo un mondo di appartenenza, in linea con la propria personalità. Mi piace la femminilità anni Cinquanta? Prenderò i capisaldi di quel periodo. Gonne ampie e strette al punto vita, micro cardigan, décolletées.
Gli accessori, ovvero scarpe, borse, bijoux, sono fondamentali nel richiamare uno stile. Posso avere i jeans e un paio di sneakers ai piedi, ma a determinare il mio stile sarà una giacca particolare, unita agli accessori con cui definisco il look. Un gioiello unico, un cappello di foggia strana, una pettinatura classicheggiante in contrasto con la sportività della mise.
I capelli sono fondamentali. Non posso essere retro con un taglio sfilato e iper moderno. Devo adeguare la mia pettinatura allo stile che voglio rappresentare. Avete mai visto Dita von Teese girare in minigonna? Non lo farà mai! Cozza contro il suo stile di pin up anni Cinquanta, il che vuol dire gonne al ginocchio, tacchi, pettinatura ondulata e corta, rossetto ciliegia.
Il trucco è parte dello stile. E va adeguato al mondo che si è scelto. L’occhio bistrato da rockettara non può adattarsi alla gonnellina fiorata e la ballerina. Però può capitare di trovare il proprio make up ideale, quello che valorizza per toni e misura il nostro volto. Usiamolo dosandolo con sapienza.
Se mi piace uno stile ma non è adatto alle mie fattezze, devo adeguarlo. Una donna molto magra e senza curve verrà penalizzata da un look anni Cinquanta, tanto per restare nell’esempio. Viceversa, sarà perfettamente valorizzata da un mood più rock, più grunge, sportivo ma ricercato. Bisogna sempre scegliere ciò che risponde ai propri tratti somatici, alle caratteristiche fisiche: avete mai notato come alcune donne interpretano benissimo film d’epoca e altre hanno un volto assolutamente inadatto?
Una cosa è certa. Quando si sceglie uno stile e lo si porta avanti con coerenza, soprattutto in tempi di omologazione di massa come questi, si viene notati.
Pensate alle dive del passato, quelle imperiture. Avete mai visto Audrey Hepburne uscire dal proprio archetipo di gazzella eterea e diventare vamp? Mai. Come immaginare Marilyn in fuseaux e scarpe basse, sarebbe terribile! Non idoneo alla sua prorompente femminlità…
Lo stile vi qualifica. Una donna di classe. Una donna sportiva. Una donna che osa. Una donna aggressiva. Scegliete quel che volete essere e rappresentatelo con gli abiti. Oggi si può mixare di tutto a fasce prezzo di ogni tipo. Basta saper scegliere.
Sfogliare tante pagine di moda aguzza la sensibilità e la percezione. A furia di guardare, non dico che ognuna diventi un’ottima stylist, ma di sicuro l’occhio migliora!
Se ci ispiriamo al passato, è bene evitare il temutissimo “effetto sciura”. Sempre restando sul nostro esempio anni Cinquanta: smitizzerò con un paio di tronchetti o di scarpe più graffianti e meno classiche, con una borsa cool, ad esempio una pochette con catena o un bauletto dalle grafiche interessanti.
Stylish si diventa! Basta volerlo. Impariamo a scegliere i vestiti e a non omologarci ai macro trend proposti dai giornali. Ognuno è un “articolo” unico. Definiamolo anche con ciò che mettiamo addosso.